Famigliari, ultras e Antifà sfilano per Rosci

TERAMO – Vogliono una destinazione di detenzione più vicina ai famigliari, impossibilitati per le cagionevoli condizioni di salute, a muoversi verso Viterbo, il penitenziario dove Davide Rosci, il leader di Azione Antifascista, è detenuto dopo l’ennesimo trasferimento di poco meno di un mese fa. Sono gli amici e i famigliari del Comitato "Liberiamo davide" che questa sera hanno percorso in corteo il centro cittadino, con striscioni e slogan. La discussione si è ormai trasferita chiaramente a livello politico: in testa alla sfilata c’era Maurizio Acerbo, il consigliere regionale di Rifondazione, oltre al segretario provinciale Marco Palermo e all’ex parlamentare Totò Iacovoni e al consigliere comunale Sandro Santacroce. Sono loro che alzano il tiro della richiesta, chiedendo un coinvolgimento a più largo spettro per quella che sembra essere diventata una schermaglia tra la famiglia e gli amici di Rosci da un lato e il Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria dall’altra. Alla manifestazione cominciata alle 16 con il raduno e poi la sfilata per i due corsi principali fino alla riunione-dibattito in piazza Martiri, hanno partecipato la fidanzata, la madre, la sorella e il fratello gemello di Davide, gli amici del Comitato, quelli del mondo ultras e quelli di Azione Antifascista che dietro il lorto striscione "Davide libero, liberi tutti". Rosci a gennaio è stato condannato a sei anni di reclusione, per aver partecipato agli scontri e all’assalto al blindato dei carabinieri dato poi alle fiamme a Roma, nell’ottobre di due anni fa.